“Il simbolo di Villa Amedeo, la scultura del Cupido/Eros che scaglia le frecce dell’amore, è stata finalmente ricollocata al suo posto: ovvero nella vasca centrale dello storico giardino pubblico all’italiana. A Caltanissetta. Questo, grazie ad una bella e meritoria iniziativa del Lions Club finalizzata alla tutela-valorizzazione delle sculture che connotano, insieme a viali, alberi e siepi, Villa Amedeo”.
Scrive così il professor Leandro Janni, presidente regionale di Italia Nostra Sicilia. E la sua nota stampa continua: “Il giardino fu progettato dall’architetto comunale Gaetano Lo Piano, nei primi decenni del XIX secolo e originariamente prese il nome di Real Villa Isabella. Ma torniamo al Cupido rimesso al suo posto. Si tratta di una copia: l’opera scultorea originale è all’interno del foyer del Teatro Regina Margherita di Caltanissetta. A nostro parere andrebbe custodita, più opportunamente, all’interno della Galleria Civica d’Arte di Palazzo Moncada”.
Prosegue: la scultura del Cupido è del 1865, l’autore “E. Cervello”. Questi pochi dati sono incisi sul retro della piccola statua. “Il progetto della fontana di villa Amedeo, del 1860, si deve al capo dell’Ufficio tecnico comunale, ing. Alfonso Barbera – autore anche del Teatro Regina Margherita. La fontana, di fatto, non fu mai completata secondo l’originario progetto”, precisa Janni.
“Però, diciamolo: quanti anni ci sono voluti per restituire alla Villa Amedeo il suo simbolo? Noi di Italia Nostra lo abbiamo evidenziato più volte, rivolgendoci alle Amministrazioni Comunali che si sono succedute nel corso degli anni. E abbiamo persino dovuto denunciare un ‘restauro’ assolutamente improprio, a danno del Cupido. Poi, sanato”, sottolinea.
E conclude: “Di certo, in tempi come questi, ritrovare, rivedere nella nostra città una fontana piena d’acqua e con il suo peculiare simbolo ci dà gioia e speranza”.
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