ott
08
2018
di DANIELA VELLANI – Affiancato da musicisti di notevole bravura, ha proposto un repertorio interessante. Concerto strepitoso. Music Art ritornerà venerdì 19 ottobre con un trio d’eccezione
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Un momento del concerto |
Se il buongiorno si vede dal mattino, il programma di quest’anno di Music Art sarà straordinario perché il concerto di apertura di venerdì scorso è stato strepitoso. Lo storico jazz club napoletano diretto da Ennio Forte, con la direzione artistica di Giuseppe Reale e la collaborazione della moglie Hermina e di soci come Giuseppe De Lollis e Rosario Minelli, ha ospitato un pezzo di storia della musica jazz internazionale, il talentuoso trombettista Cicci Santucci. Questi si è esibito al cospetto di un pubblico assai numeroso, da sold out.
Il talentuoso trombettista è stato affiancato da musicisti valenti come il pianista e compositore Luca Ruggero Jacovella, con cui da anni condivide la musica in un collaudato feeling, il contrabbassista Aldo Vigorito e il batterista Giuseppe La Pusata. “Che cos’è? – Non lo so!- E quando non sai cos’è allora è jazz!” Così si recita, dopo l’improvvisazione di un trombettista, in una scena del celeberrimo film di Tornatore “La leggenda del pianista sull’oceano” con musiche di Morricone. Qualcuno si è mai chiesto da dove provenisse quella musica? Ebbene la risposta è proprio lui, Cicci Santucci, che a tal proposito ha ricordato le registrazioni dei brani musicali che in un prolifico interscambio di note e fotogrammi precedevano o seguivano la registrazione delle scene.
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Cicci Santucci e Daniela Vellani |
Ma torniamo alla magica serata! La musica è stato un vero incanto, emozionante, coinvolgente e commovente come durante l’esecuzione col flicorno di Playing love, toccante tema del citato film. I fraseggi della tromba o del flicorno creavano momenti suggestivi ed eleganti e abbracciavano i ricami tessuti sul pianoforte con gran classe. Per non parlare del contrabbasso e della batteria che con eleganza delineavano gli svariati ritmi. Non sono mancate le belle e raffinate improvvisazioni o assoli che hanno evidenziato la bravura di ciascun musicista.
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Jacovella, Giuseppe Reale e Santucci |
Con la semplicità e la signorilità dei grandi, Santucci non solo ha colorato di musica bella il club e nutrito i cuori dei presenti assorti, ma ha anche raccontato interessanti ed intriganti aneddoti legati alla sua lunga carriera di musicista: dal periodo in cui faceva parte dell’orchestra della RAI ai viaggi notturni in auto per rientrare a Roma dopo aver preso parte a concerti in località distanti assieme a jazzisti amici, tra cui Aldo Vigorito. Quasi accarezzando la sua tromba, ha ricordato con un velo di nostalgia quando la prestò al grande Chet Baker che ne era rimasto senza a causa della sua vita un po’ “bislacca” e la gioia che provò quando, ormai rassegnato ad averla persa, tre anni dopo gliela restituì.
La scelta dei brani eseguiti è stata variegata e ricca. Il quartetto in un sinergico interplay, ha spaziato tra celebri colonne sonore di film di Morricone e Nino Rota, bossa nova e Jobim, standard e brani famosi della storia del jazz e del blues come Blue Monk, gradevoli omaggi ad artisti come Bruno Martino, il famoso autore di Estate, e Ugo Calise con l’esecuzione di “Nun è peccato”. Una vivace interpretazione del celebre tema dei Flintstones ha chiuso il concerto tra gli applausi entusiasti del pubblico in una vera e propria standing ovation.
Appuntamento alla prossima serata musicale che si terrà venerdì 19 ottobre con Antonio Onorato assieme ad un trio d’eccezione: il pianista Francesco Nastro, il contrabbassista Luca Bulgarelli e il batterista Pietro Iodice.
DANIELA VELLANI